03-09-2016 ore 19:54 | Cronaca - Spino d'Adda
di Silvia Tozzi

Spino d’Adda. Spirito d'Adda, un ponte che attraversa il corso del tempo. Inaugurata l’opera dell'artista Roberto Mauri

Si chiama Spirito d'Adda, un Ponte che attraversa il corso del Tempo l’opera d’arte posizionata oggi sul rondò di via Vittoria a Spino d'Adda. Realizzata dal lodigiano Roberto Mauri, si configura come una scultura vegetale che rappresenta un’imbarcazione preistorica del Lago Gerundo, dimenticata nei secoli e quindi riaffiorata all’ingresso di Spino d’Adda. L’utilizzo del legno di castagno è un omaggio a Spino: infatti i suoi rami sono volti al richiamo degli arbusti o alberi spinosi; da qui il toponimo del paese: dal latino spinus, al lombardo spin.

 

L’opera di Art in Nature

Questa mattina alle 10 ad attendere la scultura c’era l’ex sindaco Riccaboni, assieme all’artista Mauri accompagnato dal fratello, Mauro. I due fratelli sono gli autori della Cattedrale Vegetale (che riprende esattamente l’omonima opera realizzata da loro padre negli anni ‘80 nel Parco delle Orobie), che sta sorgendo lungo l’Adda, a Lodi, nell’area Ex Sicc con il patrocinio de La Triennale di Milano

 

La simbologia dell'opera

L'imbarcazione rappresenta l’Adda, un ponte di collegamento tra presente e passato, un ricordo un piccolo porto detto Volante costituito da due imbarcazioni affiancate tra loro, legate con una corda a due pontili, posti sulle sponde opposte del fiume Adda tra Spino e Bisnate, sorto dal 1500 ed esistito fino all’epoca napoleonica. Rappresenta sicurezza e possibilità di mantenersi a galla, di avanzare e di proteggersi.

 

Arte pubblica

Come ha spiegato Riccaboni, è un altro esempio di arte pubblica gratuita. Come già Senza Limiti, i murales realizzati da nove grandi artisti della bomboletta sul cavalcavia della Paullese nel 2015, un non luogo che si presta all’arte pubblica, gratuita, che abbellisce spazi che, per loro stessa natura, belli non sono mai.

 

Un’opera snaturata

Nel pensiero originale di Mauri, così come per l’ex sindaco Riccaboni, che fortemente ha voluto un monumento per Spino, la piroga era collocata sì sul rondò, ma nell’erba, tipo prato inglese, delimitata da un cordolo a raso in granito con un ulteriore anello interno realizzato in pietrischi di fiume (per rappresentare simbolicamente l’acqua del fiume Adda). Purtroppo, l’amministrazione Poli ha invece deciso di pavimentare la rotonda con lo stesso materiale che si usa per fare i cordoli dei marciapiedi, eliminando l’anello in pietrisco.

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