02-08-2015 ore 19:54 | Cronaca - Chieve
di Andrea Galvani

Chieve. L'onorevole Franco Bordo visita i migranti e scrive al Prefetto: “accoglienza non adeguata, cambino le condizioni”

“Ho trovato ragazzi e giovani uomini che mi hanno raccontato di essere fuggiti da situazioni disperate ed allucinanti: persone che cercano scampo dagli effetti di decenni di scriteriate politiche estere occidentali volte allo sfruttamento dei loro Paesi di provenienza e ad alimentare guerre e conflitti. Ho trovato persone che non avevano altra scelta se non la fuga a rischio della propria vita”. Così Franco Bordo, dopo essersi recato presso la palazzina privata di piazza Zambonelli a Chieve, che attualmente ospita 36 persone, tutti uomini tra i 18 ed i 36 anni provenienti dal Ghana e dal Niger.

 

Situazione complessa

Il deputato di Sinistra Ecologia e Libertà ha incontrato i cittadini, i migranti e la proprietaria dell'immobile, la signora Giannina Puddu, che ha firmato la convenzione con la Prefettura (nell'immagine accanto). Secondo Bordo, i residenti di Chieve, il sindaco e gli assessori “stanno cercando di correggere in maniera intelligente una situazione davvero difficile ed eccessiva per una comunità così piccola”. Chieve ha poco meno di 2500 abitanti. “Gli alloggi sono sovraffollati, persino con materassi a terra. I profughi, tutt’altro che pretenziosi, sono spesso sprovvisti del minimo necessario per una vita dignitosa: molti non hanno scarpe, i pochi vestiti sono in larga parte forniti dalla carità dei chievesi ed il cibo è scarso. Questo non può essere il modo di gestire l'accoglienza da parte di un Paese civile”.

 

Mediazione culturale

Come spiega il deputato cremasco “è palese come manchi un’adeguata forma di mediazione culturale così necessaria per chi non conosce i nostri codici di vita: questi ragazzi sono quasi abbandonati all’inattività e al limbo di una condizione che non è certo nella direzione dell’accoglienza costruttiva, senza nessuno che spieghi loro “come si vive” da noi. Mi ha fatto piacere trovare la loro disponibilità, come forma di ringraziamento e riconoscenza, a svolgere lavori per la comunità che li ospita: dalla pulizia delle strade a qualsiasi servizio necessario”. Stamattina molte persone residenti nel piccolo comune cremasco hanno partecipato all'incontro, al quale erano presenti anche operatori e funzionari di pubblica sicurezza; il confronto è stato comunque molto civile e ciascuno, portando il proprio parere personale, ha cercato di trovare una soluzione ad una situazione decisamente complessa, che secondo il prefetto di Cremona, Paola Picciafuochi, rappresentanza "un'emergenza mondiale".


La Prefettura

Bordo ha spiegato di essere rimasto molto colpito dalle condizioni in cui si trovano i migranti: oltre ai materassi per terra, sono stati messi dei letti a castello dentro cabine armadio di 6 metri quadrati. Il deputato di Sinistra Ecologia e Libertà ha aggiunto che provvederà al più presto “ad inviare una nuova missiva al Prefetto per esprimere le mie osservazioni e per richiedere che con urgenza cambino le condizioni di gestione di quella struttura che, allo stato attuale, hanno poco a che vedere con l'accoglienza”.

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