01-09-2015 ore 14:01 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Festa de l’Unità. Unioni civili, i progetti del Pd e il ritardo nazionale. Micaela Campana: “allarghiamo la platea dei diritti”

“Il Partito democratico vuole allargare la platea dei diritti, l’architrave del nostro Welfare nazionale. La persona è il fil rouge tra il tema delle unioni civili e i diritti civili. Non ci sono giustificazioni: in Italia siamo in un ritardo storico ed abissale, anche per colpa del centrosinistra, che non ha portato a casa i Dico e i Pacs e si è diviso al suo interno”. Così la deputata Micaela Campana, responsabile Welfare della segreteria Pd, ha introdotto l’incontro Happy days dei diritti: unioni civili e diritti civili, ieri sera alla Festa de l’Unità, moderato da Paolo Carelli.

 

Il disegno di legge

“L’aspetto positivo del ritardo – ha proseguito – è che possiamo mettere a punto una buona legge anche partendo dagli errori degli altri. Nel primo capitolo del nostro disegno di legge (Ddl Cirinnà) si esplicitano i diritti delle persone dello stesso sesso legate nell’unione civile. Si parla di stepchild adoption, ma non di utero in affitto, vietato dalle Legge 40. Nel secondo capitolo si prevede invece che le persone eterosessuali od omosessuali che decidono di trascorrere la vita insieme, anche senza contrarre matrimonio, possano godere degli stessi diritti che acquisisce la coppia sposata”.

 

Il ruolo dei Comuni

Ad oggi numerosi Comuni hanno istituito il registro delle unioni civili, ognuno con le proprie specificità e il proprio grado di formalità. Secondo Campana (nella foto a lato) “l’obiettivo è quello della omogeneità di trattamento nelle amministrazioni comunali. Le amministrazioni possono fare molto ma non si può prescindere da alcuni obblighi generali, pena la disparità di trattamento e la penalizzazione delle coppie in base alla zona di residenza. Ad oggi l’esempio migliore mi sembra quello di Torino, dove il Comune ha messo i servizi che ha in carico a disposizione delle unioni civili”.

 

Laici e cattolici

Il tema ha interessato non poco l’opinione pubblica – anche a Crema – scissa tra favorevoli e detrattori. Il Pd stesso ha mostrato la sua anima a doppia moralità, laica e cattolica, presentandosi scisso al proprio interno. “È sbagliata questa dicotomia – spiega la responsabile Welfare – la discussione, specie negli ultimi anni, ha fatto molti passi avanti: la stessa area cattolica vicina ad l’Avvenire invita i fedeli a non stare sull’Aventino in tema di unioni e diritti civili. Su questa partita bisogna giocare con laicità e serenità e portare a casa il risultato”.

 

Migrazioni e diritti

Rispetto al tema dei diritti civili, inevitabile il cenno al fenomeno migratorio che sta coinvolgendo anche l’Italia. “Molti dei migranti, come ha riferito uno di loro al Corriere della sera, scappano da morte certa per intraprendere una morte incerta. Quello che si evince dai dati sugli sbarchi è che le condizioni di partenza stanno peggiorando: il problema maggiore non è la scabbia, che passa con qualche doccia in più, bensì sono i traumi psicologici con cui arrivano molti dei migranti. Tuttavia, sarebbe un errore enorme voler affrontare la questione senza uscire dal proprio giardino”.

 

Tre direttrici

“Il Pd si sta muovendo su tre direttrici: stiamo modificando le regole del sistema europeo, per uscire dai meccanismi di egoismo nazionalistico superando il regolamento di Dublino; in merito all’accoglienza, lavoriamo con la redistribuzione diffusa dei migranti, con il coordinamento dei Prefetti per non scaricare sui comuni tutte le responsabilità e con costanti monitoraggi sanitari; infine, stiamo cercando di cambiare il sistema di giustizia ordinaria, grazie al quale una richiesta di asilo – di diniego o di revisione che sia – impiega mesi per portare a termine l’iter”, ha concluso l’onorevole Campana.   

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