01-04-2015 ore 19:37 | Cronaca - Cremona
di Riccardo Cremonesi

Scoperti dalle Fiamme Gialle due falsi ciechi. Denunciati anche cinque medici. Truffa all'Inps per 45 mila euro

Per l’Inps erano ciechi parziali o addirittura totali ma a guardarli muoversi per le vie cittadine non si sarebbe proprio detto. E così T.G., ex dipendente delle ferrovie e M.F.T., geometra in pensione, entrambi di 72 anni e residenti in provincia, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cremona dalla Guardia di finanza. Insieme a loro sono stati segnalati anche cinque medici che nel tempo hanno certificato le false e gravi invalidità, con un danno complessivo per l’ente previdenziale di 45 mila euro.

 

L’indagine

L’indagine ha avuto inizio due anni fa quando i finanzieri del Comando Provinciale hanno raccolto informazioni su tutti i percettori di pensioni di invalidità, circa 700, le hanno incrociate con gli elenchi degli iscritti all’Unione Provinciale Ciechi e con quelli che non avevano la patente di guida o che avevano conferito la delega per il ritiro della pensione. Dopo un lungo lavoro di analisi i finanzieri si sono accorti che alcuni di loro presentavano alcune "incongruenze".

 

“Tradito dal cellulare”

Pedinandoli durante le attività quotidiane, le Fiamme Gialle hanno scoperto che T.G., “cieco parziale ventesimista” (cioè con un visus di 0,5/10), non sono non portava e non porta occhiali da vista ma che guida senza problemi sia un ciclomotore che una minicar lungo le strade cittadine e di campagna. Quando i finanzieri hanno bussato alla sua porta, gli hanno chiesto il numero di telefono del figlio; l’uomo, senza alcun difficoltà e sempre senza occhiali, ha cercato sul proprio telefono cellulare, ha fatto scorrere l'elenco della rubrica e ha dettato ai militari il numero di telefono richiesto.

 

Il cieco totale

Ancora più sorprendente la vicenda del “cieco totaleM.F.T. che, nonostante questo grave handicap, passeggiava senza difficoltà per le strade del paese utilizzando il bastone bianco, tipico dei non vedenti, servendosene per avere un appoggio e non per individuare gli ostacoli. L'uomo riconosceva a distanza le persone e, anche lui senza occhiali, attraversava la strada con grande padronanza.

 

La complicità dei medici

A questo punto i finanzieri hanno concentrato le indagini su come sia stato possibile che entrambi avessero ottenuto il riconoscimento delle invalidità e le connesse indennità mensili, rispettivamente di 260 euro e 850 euro. In breve è stato scoperto che nel 2010 il “cieco ventesimista” aveva ottenuto dal presidente della Commissione patenti dell’Asl l’abilitazione alla guida (con un visus di 6/10) nonostante lo stesso presidente solo pochi mesi prima gliela avesse negata attribuendogli un visus di appena 0,5/10. Più complessa la vicenda del “cieco totale” che nel 1997 era stato certificato dal medico di base come soggetto non deambulante e da uno specialista oftalmico come soggetto con capacità visiva solo motu mano, cioè limitata ai movimenti della mano, diagnosi accettata senza ulteriori verifiche da altri due medici, un membro ed il presidente della Commissione sanitaria unica dell’Asl, che però hanno redatto un verbale nel quale danno atto di averlo sottoposto ad una visita oculistica.

 

Le denunce

Al termine delle indagini i due falsi invalidi sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e i cinque medici per falsità materiale in atto pubblico. La Procura della Repubblica ha richiesto il recupero delle somme indebitamente percepite da M.F.T., quasi 18 mila euro dal 2010 e da T.G., oltre 27 mila dal 1997. All’Inps la Guardia di Finanza ha inoltrato la richiesta di blocco immediato dell’erogazione delle pensioni di invalidità.

528