16-10-2012 ore 13:34 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Ato. Società mista per la gestione idrica. Della Frera: “un atto sconcertante”. Il sindaco Bonaldi: “un colpo di mano di gravità inaudita”

I membri del consiglio di amministrazione dell’Ato, con i voti di Denti, Rastelli e dell'assessore del comune di Cremona Bordi (contrario Cavalli di Romanengo - Pd) hanno approvato poco fa il modello di società mista per la gestione idrica. Il sindaco Stefania Bonaldi l’ha letteralmente definito “un colpo di mano di una gravità inaudita per il territorio e per i sindaci che stavano lavorando al percorso per la società unica”. Torna sulla vicenda Walter Della Frera, consigliere della lista civica Crema bene comune: “è davvero sconcertante la decisione dell’ATO di scegliere la cosiddetta società mista e soprattutto è la modalità con cui è avvenuta questa delibera che dimostra l’arroganza di voler arrivare a una scelta contro il parere dei sindaci della Provincia“.

Il tavolo di lavoro
Il consigliere cremasco ricorda come i sindaci siano “impegnati su un tavolo di lavoro proprio sul tema Società unica provinciale per l’Acqua e soprattutto dei cittadini, che con il Referendum avevano già espresso la loro volontà in merito, e perché no, anche della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la Legge Regionale Lombarda sulla privatizzazione dell’acqua con espresso riferimento agli affidamenti del Servizio Idrico”.

Bonaldi snobbata
Della Frera bolla come incomprensibile “il mancato ascolto della motivata richiesta di Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, seconda città della Provincia di Cremona che chiedeva di non affrontare quel tema all’ordine del giorno del Consiglio ATO, che avrebbe rappresentato una forzatura rispetto ad una situazione in positivo e costruttivo divenire tra i sindaci provinciali”.

La lettera del sindaco di Crema
Venuta a conoscenza dell’ordine del giorno, il sindaco di Crema aveva inviato una lettera, chiedendo di sospendere la votazione del punto. Ne diamo pubblicazione integrale: Egregio presidente ed onorevoli consiglieri, vengo ora a conoscenza che in data del 9.10 u.s. l’odg della riunione del CdA dell’AATO convocata per la data odierna è stato integrato con la proposta di deliberazione in oggetto. Orbene, il dispositivo di tale proposta di deliberazione, al punto 2, testualmente recita: “di adottare di conseguenza il modello gestionale di cui alla propria deliberazione n° 6 del 10.11.2011, che a sua volta forma parte integrante e sostanziale del presente atto”. Nella premessa, il documento fa esplicito riferimento a tale atto deliberativo n°6/2011, con riferimento alla adozione, quale modello gestionale da proporre agli organi competenti, della cosiddetta “società mista”. Inutile dire che quanto sopra lascia la scrivente a dire poco esterrefatta per una scelta che giudico grave, irresponsabile ed inopportuna per il seguente ordine di ragioni. Sinora il territorio sta procedendo in maniera coesa, pure all’interno di un confronto vivace e pure carico di preoccupazione, rispetto alla nuova “società unica provinciale” dell’acqua. Il tavolo dei sindaci si è confrontato con il presidente e il vicepresidente di Padania in più occasioni e mai, in tale tavolo, sono stati operati riferimenti anche impliciti alla scelta di un modello gestionale. Lo studio affidato alla società KPMG non è ancora stato portato a compimento nè, per come sinora è stato illustrato all’interno del tavolo politico dei Sindaci e pure in sede assembleare plenaria, risulta che operi scelte rispetto ad uno specifico modello gestionale.
D’altro canto, lo stesso piano industriale non è ancora stato completato né illustrato compiutamente né approvato dai sindaci del nostro territorio. Ancora, esiste peraltro il responso di un referendum popolare che ha sancito in maniera inequivocabile che l’acqua è un bene comune e che in quanto tale essa debba rimanere pubblica, così come pubblica debba esserne la gestione. Per tutte queste ragioni ritengo che sarebbe una enorme forzatura ed un grave errore, foriero di uno strappo irreparabile nel nostro territorio e tra i colleghi sindaci, oggi, in un contesto incerto sul profilo istituzionale e pure politico, nella nostra regione, l’adozione di questa deliberazione e alla luce di ciò sono a chiedere formalmente che detta proposta di deliberazione venga sospesa dall’ordine del giorno del CDA dell’ATO odiernamente convocato. Auspicando che la presente richiesta venga accolta dalle SS.LL., sono a porgere distinti saluti
. Il Sindaco di Crema, Dott.ssa Stefania Bonaldi".
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