27-10-2013 ore 17:43 | Politica - Crema
di Riccardo Cremonesi

Comitato ‘Rompiamo il Patto!’, prima assemblea a Crema. Alberto Torazzi: “presenteremo una mozione in consiglio comunale, i soldi ci sono abbiamo diritto di usarli per i nostri cittadini”

“Il comune di Crema ha un avanzo di bilancio di oltre 3 milioni di euro. Ma non lo può usare a causa del Patto di Stabilità. Niente tagli all’erba delle aiuole, niente opere di manutenzione straordinaria, difficoltà nel compiere anche i più piccoli investimenti”. E’ questo il dato principale emerso dalla assemblea promossa dal Comitato Rompiamo il Patto, rappresentato a Crema dal capogruppo della Lega Nord Alberto Torazzi, venerdì scorso presso il palazzo della Provincia, in via Matteotti.

Il mondo politico
Al dibattito, moderato dal giornalista Antonio Grassi, sono intervenuti diversi esponenti del mondo politico locale come i capigruppo in consiglio comunale Antonio Agazzi, di Servire il cittadino, Laura Zanibelli, del Pdl, e Cristian Di Feo del Movimento 5 stelle. A portare la testimonianza della difficoltà degli amministratori nello svolgere il loro lavoro rispettando le strette maglie del patto di stabilità anche l’assessore al Bilancio del comune di Crema, Morena Saltini, il presidente della Consulta dei Sindaci Gian Pietro Denti e il sindaco di Casaletto Ceredano Aldo Casorati.

”Il Patto un vincolo che impedisce nuove opere”
“Il Patto di stabilità è l'accordo in base al quale – spiega l’assessore Saltini - anche i Comuni devono contribuire alla riduzione del debito pubblico nazionale, osservando, di anno in anno, regole restrittive nella stesura dei bilancio. Il Patto è anche un vincolo che impedisce sia di realizzare nuove opere pubbliche sia di effettuare interventi di manutenzione straordinaria. Una regola che congela i soldi a disposizione e che impedisce al comune di utilizzarli” .

La mozione della Lega
“Noi proporremo una mozione. La maggior parte dei Comuni - ha sottolineato Alberto Torazzi - dispone di risorse considerevoli, inutilizzabili proprio a causa del Patto. Con questi soldi si potrebbero avviare e terminare moltissime opere di pubblica utilità che potrebbero migliorare significativamente la vita quotidiana delle persone. L’intenzione è quella di inviare a Roma un documento per chiedere che ogni comune sia in grado di gestire i propri soldi”.

Crema versa 161 milioni di euro allo Stato
Durante la serata, anche grazie agli interventi di amministratori ed ex amministratori intervenuti si è alzato forte e chiaro un grido d’allarme: “I comuni non ce la fanno più. Si trovi un meccanismo che premi in modo significativo quelli virtuosi, si dia la possibilità a chi è in grado di risparmiare di usare i soldi avanzati per i suoi cittadini e non per coprire i buchi dei comuni “spreconi” o che non sono soggetti al patto di stabilità”. Una curiosità come il rapporto tra quanto i cremaschi versano a Roma e quanto lo stato centrale restituisce al territorio. I cittadini di Crema, ad esempio, versano allo stato oltre 161 milioni di euro di Irpef ma lo Stato ne restituisce poco più di due.
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