23-10-2013 ore 10:13 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, dalla fusione tra Cogeme e Scs "solo vantaggi. Nessun problema per l'occupazione". Schiavini replica all'interrogazione di Bettenzoli

"L'incorporazione di Cogeme in Scs è un primo step verso un traguardo, quello della riorganizzazione societaria finalizzata alla creazione di un'unica società di business ambientale, insito nelle mission e negli obiettivi strategici del Gruppo Lgh fin dalla sua costituzione". Così l'assessore Giorgio Schiavini assessore alla sotenibilità con delega al comprensorio, sviluppo sostenibile, ambiente, mobilità, agenda innovazione, Expo 2015 e turismo.

I vantaggi dell'integrazione
Rispondendo ad un'interrogazione presentata da Beppe Bettenzoli sulla fusione tra Scs Gestioni e Cogeme Rovato in vece del sindaco - assente giustificata per un incontro a Cremona - Schiavini ha avuto modo di illustrare i vantaggi dell'integrazione: "in primis la riduzione dei costi, con un unico cda e collegio sindacale, oltre ad un unico gruppo dirigente".

I dividendi di Lgh
Vanno ad incrementare la voce 'vantaggi' - almeno nella versione fornita dall'amministrazione - economie di scala su tutta la filiera dei servizi svolti e "maggiori sinergie e più risorse per i territori sia in termini di servizi svolti che di risorse economiche attraverso i dividendi che Lgh tornerà ai suoi comuni tramite le società patrimoniali territoriali, che sin qui hanno ritornato anche in misura superiore rispetto agli utili delle singole società territoriali di gestione SCs e Cogeme".

I benefici indiretti
Da non dimenticare - ha aggiunto l'assessore Schiavini - i benefici indiretti per l'indotto del territorio cremasco "derivanti dall' per la nuova società", ai quali va aggiunto il peso di una società con fatturato di circa 50 milioni di euro ed una patrimonializazzione di oltre 13 milioni di euro, di cui 10 derivanti da Cogeme.

Piano industriale accessorio
Sin qui gli elementi fondanti, che hano portato i soci LGH - "dopo un'attenta e condivisa analisi" - alla scelta della fusione, pardon, integrazione tra Scs e Cogeme, "anche a prescindere da un piano industriale specifico, che è allo stato attuale accessorio, stanti gli elementi strategici di cui sopra e soprattutto visto che si tratta di un processo di sinergizzazione relativo a due società interamente partecipate dalla stessa holding, che si occupano delle stesse attività".

Andamento economico
Cogeme - ha illustrato Schiavini - "è una realtà solida, con un patrimonio di oltre 10 milioni di euro" mentre Scs si ferma a 3 milioni, "capace di cogliere le sfide del mercato". L'azienda di Rovato ha sempre avuto un andamento economico positivo, almeno fino al 2012, quando il bilancio ha chiuso in passivo" - non è stato comunicato di quanto - "e che nel 2013 sarà portato in equilibrio".

Prospettive future
Nel futuro, dopo l'integrazione, la nuova società avrà l'obiettivo di aumentare la differenziata, diminuire la produzione dei rifiuti, da riutilizzare e recuperare, riducendo le frazioni destinate all'inceneritore e alla discarica. Secondo Schiavini non vi saranno "nè licenziamenti nè spostamente di sede di lavoro". Anzi, "il nuovo soggetto avrà un'accresciuta capacità di tutela dell'occupazione in vista delle prossime gare nel settore".
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