02-12-2013 ore 19:04 | Rubriche - Costume e società
di La casa sull'albero

Baby and the city. “Babbo Natale esiste davvero?” Credere nel fantastico accompagnando i figli nella crescita

Se i vostri figli sono ancora sotto il metro e mezzo con molta probabilità la vostra casa è visitata da topi e fatine che si contendono incisivi a suon di monete da due euro, asinelli volanti, vecchi panzuti in grado di mangiare due miliardi di biscotti nell’arco di una notte, insospettabili coniglietti che si aggirano nei giardini nascondendo uova geneticamente modificate e diverse specie di umanoidi formato mignon dalle abitudini più disparate e strane, dai folletti che mangiano i nasi di chi dice le bugie agli gnomi che dispensano bei sogni a chi non vorrebbe mai dormire la sera.

La domanda giusta al posto giusto
Insomma, se avete bambini piccoli di notte in casa vostra c’è poco da star tranquilli con tutto quel via vai. Se però i vostri figli al metro e mezzo cominciano ad avvicinarsi, con molta probabilità in questo periodo state cercando di destreggiarvi di fronte a domande come ma chi la dà a Babbo Natale la polverina per far volare le renne? Come fa Santa Lucia a scegliere i regali se non ci vede? oppure da dove entrano i topi in casa nostra? ed in effetti questa cosa può darsi che ve la siate domandata anche voi in un paio di occasioni. Il tutto ovviamente chiesto sempre nel posto giusto al momento giusto, tipo mentre siete in fila alla cassa del supermercato e non trovate più il bancomat nel portafogli.

Tutti hanno uno zio Gigi
Ogni anno a dicembre l’argomento si fa più scottante perché c’è sempre uno zio Gigi o un compagno che la sa lunga e che hanno detto ai vostri figli che Babbo Natale non esiste. E loro giustamente chiedono a voi. Tutti sappiamo che l’infanzia è gravida di sogni e di magie che crescendo si perdono e tutti sappiamo che questo è un vero peccato e ci struggiamo di fronte a piedi, mani e gambe che sembrano crescere troppo in fretta; al tempo stesso mamme e papà hanno paura di mentire, di ingannare i loro figli che sempre più spesso vengono trattati come piccoli adulti e messi a parte sempre più presto di discorsi e conoscenze da grandi. E quindi che fare?

Credere nel fantastico
La capacità dei bambini di credere nel fantastico è preziosa perché li predispone al sogno, li facilita nell’introspezione, nel cercare di comprendere i loro desideri e le loro aspettative. Babbo Natale, Santa Lucia e tutta la loro cricca sono figure positive, che premiano la bontà e l’altruismo. Lo stupore, la sorpresa, l’attesa, il modo in cui ci si prepara ad un incontro importante sono tutti elementi importanti per la crescita e la strutturazione della personalità dei piccoli.

Fino ai quattro anni
Il momento in cui si dice addio a tutto questo rappresenta un passaggio, una tappa di sviluppo che li avvicina un po’ di più al mondo degli adulti. Fino ai quattro anni la mente non concepisce distinzione tra reale e fantastico e si può tranquillamente coltivare e mantenere vivo il mito e tutto ciò che comporta a livello pratico ed educativo. Quando i dubbi cominciano a farsi strada si può temporeggiare ancora un paio di anni, si può rimanere attaccati al sogno insieme, credere nella bellezza delle leggende con loro e inventarsi le risposte più fantasiose per soddisfare la loro curiosità.

La razionalità prende il sopravvento
Il periodo intorno ai sette/otto anni è il momento in cui la razionalità prende il sopravvento ed il compito di un genitore a questo punto è quello di accompagnare il figlio in questa tappa di crescita. Inutile accanirsi rischiando che il bambino venga deriso dai compagni o si senta sciocco quando si rende conto da solo dell’impossibilità di scope volanti e bacchette magiche, meglio guidare una consapevolezza graduale, stando attenti che questo venga vissuto come un momento di crescita e non come lo smascheramento di un inganno.

La bellezza della magia
Si può spiegare ai bambini perché anche noi da piccoli abbiamo creduto a Babbo Natale e perché abbiamo lasciato che ci credessero loro, si può parlare loro della bellezza delle cose un po’ magiche e dei momenti belli che vi hanno regalato insieme quando erano più piccoli. Al tempo stesso si può spiegare che ora che sono cresciuti sono pronti a conoscere la verità e magari a diventare dei fratelli o delle sorelle maggiori che sono vostri complici per far vivere la stessa magia ai loro fratellini più piccoli.
1529