04-11-2013 ore 20:29 | Cultura - Musica
di Antonio Margheriti

Crema, un fine settimana all’insegna del jazz. Da Stefano Bagnoli ad Arkady Schilkloper, fino al laboratorio aperto a tutti al Folcioni

“Quasi quasi mi sembra di essere in Francia, era dai lontani anni del Basso Festival che non mi capitava una roba così, per quanto allora...varietà, azzardo, lasciamo perdere, non sta a me”, scherza il chitarrista cremasco Enzo Rocco segnalando la particolare “congiunzione” che avverrà a Crema nel fine settimana. Saranno tre giorni di jazz.

Il trio di Stefano Bagnoli
“Allora ricapitoliamo”, racconta Rocco presentando la prima delle iniziative del weekend che porta a Crema un suo vecchio amico e sodale musicale, “giovedì al Paniere imperdibile serata col grandissimo trio di Stefano Bagnoli, bebop and beyond a stantuffo, si tratta della serata di presentazione del cd Un altro viaggio che il batterista ha realizzato con Giuseppe Cucchiara e Francesco Patti”.

Prima della prima
“Venerdì alle 18 una iniziativa a cui tengo moltissimo. Un incontro con Mario Piacentini, Gianluigi Trovesi e Arkady Schilkloper del Moscow Art Trio. Una prova aperta chiacchierata pensata per gli studenti del Folcioni ma aperta a tutti”, prosegue Rocco che, ricordiamo è uno degli insegnanti della scuola musicale cremasca.

Jam session a tutto jazz
“Ed in serata si torna al Paniere con una jam session aperta a tutti dove si sono già prenotati. Ad animare il giovane quartetto 3 AL BOT con Francesco Orio, Luca Ceribelli, Lorenzo Buffa e Davide Bussoleni. Questi sono forti, di ritorno da New York dove hanno studiato lo studiabile per tre settimane adesso sono in partenza per 2 settimane al Conservatorio di Amsterdam, stanno facendo faville. Sono il collegamento fra Piacentini, antico maestro di Orio, Bagnoli, loro insegnante all'Accademia della Musica di Milano, e me. Infatti tre su quattro seguono per il terzo anno, peggio per loro, il mio laboratorio di improvvisazione al Folcioni”.

Jazzlab e prima del San Domenico
Per finire doppio appuntamento anche sabato. Dalle 16.30 alle 19.30, “un Jazzlab al Folcioni da me tenuto e aperto al pubblico, si arrivi e si esca quando meglio aggradi; ci si diverte a vedere come maltratto i musicisti del laboratorio, credo che cercheremo di montare un brano nuovo con tromba, sax e compagnia suonante” in serata la prima del San Domenico conclude degnamente la tre giorni a tutto jazz.
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