17-09-2013 ore 10:50 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, lungo dibattito sull'omofobia. La battaglia contro le discriminazioni coinvolge tutti i consiglieri comunali

Sull'omosessualità i tabu sono caduti, quindi i tempi sono maturi per un dibattito approfondito in aula degli ostaggi. "Scopo della mozione sull'omofobia - ha spiegato Christian Di Feo, Movimento 5 Stelle - è rafforzare la mozione presentata a inizio 2012 dall’ex consigliere e ora deputato di SeL Franco Bordo, chiedendo al comune di Crema di sottoscrivere la carta d’intenti della rete RE.A.DY - ovvero Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere - istituita presso il Comune di Torino, a cui già partecipano alcuni enti del nostro territorio: la Provincia di Cremona, il Comune di Cremona e il Comune di Casalmaggiore".

Qualità della vita
Lo scopo è di fare rete tra i vari Enti del territorio, amministrazioni comunali ed associazioni per promuovere sul piano locale politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone lgbt - acronimo che riunisce lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender - contribuendo a migliorare la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi.

L'osservatorio
Inoltre, la mozione chiede di istituire un osservatorio gratuito in collaborazione con l’assessorato alle pari opportunità e le associazioni lgbt, volto all'analisi dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone lgbt e alla sensibilizzazione delle pubbliche amministrazioni e della pubblica opinione e la promozione di azioni positive contro omofobia, intolleranza e discriminazione.

Sportello non oneroso
Verrà creato, infine, uno sportello non oneroso in termini di gestione e di uso di spazi dedicati, già esistenti gestito da volontari sempre in collaborazione con associazioni lgbt e volto all’ascolto e all’aiuto di casi di oppressione e alla negazione di libertà di espressione direttamente riconducibili all’omofobia.

Società sessista
Nel dibattito che ne è seguito hanno espresso parere favorevole Emanuele Coti Zelati, SeL e Mario Lottaroli, Federazione della Sinistra, convinto che la violenza derivi da "una società sessista che discrimina le persone omosessuali. La violenza è frutto di una cultura che ha radici lontane; anche la sinistra ha i suoi scheletri negli armadi, persino Pasolini denunciava le difficoltà riscontrate all'interno del Partito Comunista per la sua omosessualità".

Il sesso del pelato
"La mozione non ha molto senso" ha esordito Alberto Torazzi, Lega Nord, perché "la violenza privata è già punita per tutti. In più sono previste aggravanti per futili motivi. Mi preoccupa che si sia creato questo problema: un uomo è libero di fare quello che vuole però non è che esiste un altro sesso. Per esempio, io mi posso inventare il sesso del pelato e dire io son pelato, mi discriminano". Il problema, spiega l'esponente del Carroccio si crea quando si pensa di consentire il matrimonio oppure l'accesso alle case popolari ai gay con la scusa che per anni sono stati discriminati.



Dal concepimento fino alla morte
"Finché la mozione votata all'unanimità l'anno scorso non viene ritirata - spiega Laura Zanibelli, PdL - è in corso". In sintesi, quella odierna non avrebbe ragione di essere, perché "abbiamo votato la carta per la parità a novembre, il piano di azione per le parità dopo il bilancio, entrambi dedicati alla persona e a tutte le azioni per tutelare e promuovere l'individuo nel rispetto della persona, che la legge è chiamata a tutelare dal suo concepimento fino alla morte".

La battaglia contro le discriminazioni
"Sì alle differenze, no all'omofobia. La Costituzione è sempre e troppo spesso messa in discussione negli ultimi anni, ma garantisce la tutela e la garanzia dei diritti dei cittadini" aggiunge Gianluca Giossi, capogruppo del Pd, che vorrebbe allargare il campo anche "all'immaturità della società" e quindi spiegare "che le differenze fanno parte dell'essere e quindi tutte accettabili. L'omofobia è un male diffuso e corrosivo; in troppi Paesi del mondo l'omosessualità è oggetto di condanna a morte. I suicidi della popolazione gay legati alla popolazione omofoba rappresenta il 30% di tutti i suicidi adolescenziali".

La politica dello struzzo
"Non possiamo nasconderci sotto la sabbia, la discriminazione delle scelte sessuali è evidente" secondo Piergiuseppe Bettenzoli, Federazione della sinistra: "i giovani spesso trovano la prima discriminazione in casa". Su questo tema - sottolinea rivolgendosi a Laura Zanibelli - vale sempre la pena di discutere, quindi "una mozione in più sulle discriminazioni non è mai male".

Genere guancie rosse
"La lotta all'omofobia è l'inizio per poter parlare di diritti civili". Di Feo, primo firmatario del documento in discussione, lamenta i tempi biblici del Consiglio nel trattare le mozioni e interviene per puntualizzare: "stiamo parlando di fatti concreti, ovvero della realizzazione di una campagna di sensibilizzazione con campagne, interventi, convegni e dibattiti". Il tema è attuale e necessario, perché "anche al meeting di CL a Rimini - prosegue Di Feo - c'era uno stand che raccoglieva firme perché non venisse promossa una legge contro le discriminazioni". Quindi, replicando a Torazzi con un sorriso: "oltre al genere dei pelati vorrei venisse aggiunto il genere 'guancie rosse' così Grillo non mi prende più in giro quando mi vede".

Argomento inopportuno
Anche per Tino Arpini è "inopportuno riproporre l'argomento, perché il consiglio comunale è un livello inefficace, mentre a livello culturale sono in atto già numerose campagne, che risultano quasi sponsorizzanti il fenomeno più che creare cultura di rispetto e reciprocità". Curioso questo passaggio: "I gay pride non aiuta certo a creare rispetto, queste manifestazioni dissacranti di altre culture o l'ostentazione mediatica che oramai vediamo quotidianamente su tutti i canali e dove vediamo che questa categoria è rappresentata come la migliore". Essere liberali, conclude, consente di non chiudere in categorie, ma di andare oltre.

L'antropologia cristiana
Per Vincenzo Cappelli "non è vero che posizioni diverse rispetto all'omosessualità siano posizioni irrazionali". Per l'esponente del Pd "l'antropologia cristiana ha una visione rispettosa", pertanto perseguirà la missione del rispetto e dell'accoglimento: "prima di tutto s'incontrano le persone", necessario però non portare avanti una posizione ideologica che allontana dalla soluzione piuttosto che favorirne un esito positivo.

La coscienza dei singoli
"E' una vicenda che afferisce alla coscienza dei singoli". Sul tema, Agazzi sottolinea le posizioni variegate del consiglio comunale, sottolineando il vuoto legislativo dovuto alle carenze parlamentari. "Anche nella comunità ecclesiale il tema è ampiamente dibattuto: lo stesso papa Francesco ha detto 'chi sono io per giudicare una persona omosessuale se cerca Dio'". Tornando al consiglio comunale di Crema, "vorrei che si applicassero gli ordini del giorno già approvati piuttosto che presentarne di nuovi e simili, ma sostanzialmente, sull'argomento continuerò voterò a favore".

Il rispetto per tutti
Per Renato Ancorotti, PdL "esistono delle leggi, facciamole rispettare, emarginiamo chiunque si comporti in modo violento. Sono contro ogni forma di emarginazione. Insegniamo a livello educativo il rispetto di chiunque, non di qualcuno. Non sono contro i Gay Pride, ma il fatto di essere orgogliosi di essere in un modo o nell'altro mi sembra assurdo. Personalmente, pur non essendo un grande praticante, credo che la famiglia sia fatta da un uomo ed una donna ". Per Luigi Galvano la proposta di adesione ad una rete è un fatto "concreto e pragmatico". In estrema sintesi, come fatto per le slot machine, "gli interventi a livello nazionale spesso ritardano, quindi a livello locale può essere importante dar vita ad eventi concreti".

La votazione
Dopo cinque minuti di sospensione dei lavori, con un rapido conciliabolo tra capigruppo, viene ritoccata la mozione: si chiede di impegnare la Giunta a relazionare ogni 6 mesi. Al voto: favorevoli 21, contrari 1, astenuti 1. La mozione, emendata, passa.
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