09-04-2013 ore 21:00 | Politica - Crema
di Emanuele Mandelli

Centro Anas di Castelnuovo. Agazzi chiede venga riqualificata l'area da tempo abbandonata all’incuria

Riqualificare un'area assegnata all’Anas e di fatto dismessa, Questo l’obiettivo dell’interpellanza protocollata da Antonio Agazzi, capogruppo della lista civica Servire il cittadino. In particolare si tratta del Centro manutentorio dell’Anas di Castelnuovo.

La genesi
Nella sua interpellanza Agazzi ricorda la genesi del progetto: “Nel lontano 1987, il consiglio comunale cittadino, purtroppo a larghissima maggioranza – con il voto contrario del solo Consigliere Beppe Bettenzoli, cui volentieri rendo merito - approvava l’ubicazione di un Centro Manutentorio dell’Anas. a Castelnuovo, nell’area antistante la Chiesa parrocchiale, ricompresa tra le vie Cremona e Zambellini”.

"Decisione improvvida
“Si trattò di una decisione improvvida, che insediò, appunto davanti alla Chiesa e all’Oratorio e in adiacenza alla Scuola Materna e al Centro sportivo di un complesso immobiliare dall’impatto estetico assolutamente sgradevole, oggi divenuto unicamente deposito di rottami ferrosi, non avendo per altro svolto, fin dall’inizio, un’attività coerente di Centro operativo, con uffici e officina funzionanti”.

Percorso incompiuto
Già nel 2009 Agazzi, assieme a Vincenzo Cappelli e Felice Lopopolo aveva presentato una mozione, votata all’unanimità, che impegnava la Giunta Comunale a ricercare un’area operativa alternativa, da prospettare alla Provincia di Cremona, per le esigenze connesse con le attività di magazzino e di logistica legate alla manutenzione della rete stradale circondariale. “Un percorso che ebbe, effettivamente, inizio e che, tuttavia, è rimasto incompiuto”.

Il nuovo tentativo
L’interpellanza quindi chiede se l’amministrazione odierna: “intenda riannodare le fila di un dialogo, con Anas Lombardia, che conduca a sanare uno sfregio inflitto a quella porzione di città, alla fine degli anni ’80, se non reputi di porsi in ascolto anche dei residenti e delle realtà che vivono il quartiere, per individuare destinazioni condivise e rispondenti alle esigenze vere della comunità locale”.
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