06-03-2013 ore 09:08 | Politica - Crema
di Emanuele Mandelli

Un emendamento alla mozione sull’Urp proposta dal Movimento 5 Stelle scatena Boldi e Di Feo sui rapporti politici che intercorrono tra giunta e consiglio comunale

“Il Pd non accetta che la Giunta possa essere impegnata ad attuare qualsiasi indirizzo politico deliberato dal consiglio comunale. Sembra incredibile, ma è quanto abbiamo scoperto lunedì sera in consiglio comunale durante la discussione della mozione presentata dai nostri consiglieri riguardo alla revisione dell'Urp”: sono stupefatti gli esponenti cremaschi del M5S a seguito di un emendamento legato ad una loro mozione.

L’emendamento
“Un emendamento del Pd alla nostra mozione ha sostituito le parole si impegna il Sindaco a.. con le parole Si invita il Sindaco a… La cosa preoccupante è che si è cercato di imporre similari modifiche anche ad altre mozioni negli ultimi consigli comunali, come a quella di Torrazzi sull'Imu o a quella di Coti Zelati sulla sala del commiato pubblica”.

Le mozioni
“Lo scorso ottobre, Il Movimento 5 Stelle aveva presentato all'ordine del giorno due mozioni che intendevano impegnare la Giunta a mettere in atto una profonda revisione del sistema URP, con l'obiettivo di migliorare il servizio offerto, in modo da poter dare delle risposte certe ai cittadini in tempi ragionevoli, di rendere più agevole e informatizzato il processo di segnalazione dei disagi e dei disservizi e di presentarsi all'utenza attuale dell'URP tramite un unico interlocutore”.

Perplessità e nuovo tentativo
“Durante il consiglio di lunedì, quando è stato presentata la nostra mozione - già parzialmente modificata in seguito a proposte di alcuni consiglieri, sono state avanzate alcune perplessità oltre che dal punto di vista politico, anche dal punto di vista formale da parte della segreteria comunale in merito alla eccessiva specificità della mozione, che “sforava” nelle competenze "operative" della Giunta; diligentemente, abbiamo ritirato le due mozioni, le abbiamo accorpate e ripresentate in modo corretto dal punto di vista formale”.

Rigidità inspiegabile
“Nella serata di lunedì, dopo aver ripresentato per la seconda volta la mozione, siamo rimasti stupiti dalla quantità di eccezioni e emendamenti presentati da vari consiglieri comunali, nonostante a parole tutti si professassero favorevoli nei contenuti alla nostra mozione. Ci siamo trovati davanti un muro di una rigidità inspiegabile. In modo particolare siamo rimasti stupiti dall'emendamento proposto dal capogruppo del Pd Giossi che chiedeva di sostituire le parole”.

Votiamo contro
“A questo punto la nostra mozione era completamente depotenziata e snaturata rispetto al sua sostanza iniziale, ci siamo sentiti derisi e non rispettati nel nostro ruolo di consigliere, quindi abbiamo deciso di votare contro la nostra stessa mozione, così stuprata dalla maggioranza. C'era la possibilità di votare una mozione apolitica e innovativa all'unanimità, ma l'indisponibilità del Pd non l'ha consentito”.

Quale intento?
“Qual è l'intento del Pd? Proteggere la giunta per non “esporla” troppo a mantenere impegni su temi condivisi e inseriti anche nelle sue linee programmatiche? E intende farlo cambiando delle singole parole ai testi delle mozioni che arrivano in Consiglio? Qual è la strategia che intende adottare? Intende collaborare con tutte le forze consiliari per il bene della città o intende mettere i bastoni fra le ruote alle mozioni che non può bocciare?”.
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