10-12-2012 ore 10:00 | Politica - Crema
di Emanuele Mandelli

Il capogruppo di Rifondazione Mario Lottaroli attacca la cultura cremasca di sinistra che sta mantenendo il silenzio sulla posa della statua di Vittorio Emanuele II in piazza Moro

Perché gli intellettuali cremaschi non scendono in campo per dire no alla posa del monumento di Vittorio Emanuele II in piazza Aldo Moro? Se lo chiede il capogruppo di Rifondazione Comunista Mario Lottaroli che sta portando avanti la crociata contro la posa del monumento.

I partigiani cremaschi
“Premetto che il monumento in piazza Aldo Moro lo innalzerei ai partigiani cremaschi che, tra i tanti meriti, hanno anche quello di avere rimosso la statua dedicata a Vittorio Emanuele II. Sulla posa del monumento dedicato al monarca rilevo con stupore il silenzio, con la sola lodevole eccezione del pittore e scultore Pietro Giovanetti, della intellighenzia cremasca, antifascista e repubblicana, silenzio che penso segnali l’egemonia della cultura conservatrice in città”.

Dove sono finiti i giovani ribelli?
“Solamente pochi anni fa, questo revival monarchico avrebbe dato l’avvio a vibrate proteste; ora invece regna l’indifferenza, come se quei giovani ribelli, assieme ai capelli avessero perso il gusto della dialettica e della lotta. Dimentico però che, nel frattempo, i ribelli di allora sono diventati bancari, giornalisti, sindacalisti, liberi professionisti, ed è risaputo che uscire dal coro non giova alla carriera e i contestatori non piacciono a committenti e sponsor”.

L'ovile della borghesia
“Scriveva Antonio Gramsci ne La formazione della classe intellettuale italiana: ‘I giovani intellettuali della classe borghese si lasciano attrarre culturalmente dagli operai, ed addirittura se ne fanno capi o cercano di farsene capi, ma nel corso delle crisi storiche tornano all’ovile’. Con qualche preziosa eccezione, aggiungo con grande umiltà".

Il valore artistico
“I componenti del comitato promotore del restauro e della ricollocazione del monumento - conclude Lottaroli - vantano a sostegno della loro iniziativa le qualità artistiche della statua. Ho contato quattro opere dedicate al monarca eseguite dallo scultore Francesco Barzaghi: differiscono le posture ma per il resto sono identiche come gocce d’acqua; chiamare opera d’arte la produzione seriale di statue mi pare per lo meno azzardato. Lo dico con profondo rispetto per il lavoro dell’incolpevole scultore”.
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