16-11-2012 ore 11:11 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, il nuovo regolamento di accesso ai servizi sociali spiegato nei dettagli dal vicesindaco Angela Beretta

"L'accesso ai servizi sociali non deve più essere inteso come un'assistenza che viene sempre e comunque fornita. Vogliamo che il servizio sociale e la persona che chiede aiuto mettano in campo un progetto di vita. Chi ha bisogno non può essere lasciato solo, ma deve essere accompagnato nella risoluzione dei problemi". Come spiega il vicensindaco, nonché assessore ai servizi sociali Angela Maria Beretta "col nuovo regolamento comunale per l’accesso ai servizi sociali - approvato dal consiglio comunale con la sola astensione di Antonio Agazzi - l'amministrazione intende "disciplinare in maniera unitaria tutti gli interventi e i servizi sociali della città". Come? "Attraverso uno strumento che garantisca equità di accesso, semplificazione ed efficienza dell’azione amministrativa, trasparenza nel governo di gestione del sistema dei servizi sociali".

Addio al minimo vitale
Finora le domande venivano consegnate in Comune nel mese di novembre, passate poi al vaglio da una commissione. Quindi si costruiva una graduatoria per l'attribuzione degli importi e alla fine si erogavano i finanziamenti. "Nei fatti - spiega il vicesindaco - passavano dei mesi tra la presentazione e l'accoglimento della domanda e l'erogazione dell'aiuto, che arriva tra aprile e maggio. Invece vogliamo garantire maggiore tempestività tra la segnalazione del bisogno e l'erogazione del sostegno e anche il coinvolgimento attivo del soggetto che chiede l'aiuto.

Lo sportello unico
"Pensiamo di accogliere chi fa la domanda ad uno sportello unico, far valutare subito il bisogno da un assistente sociale, indirizzare poi la persona verso una figura amministrativa e pensiamo di considerare oltre all'Isee anche i redditi non imponibili ai fini Irpef e le spese straordinarie sostenute per consumo di beni non essenziali. Saranno anche considerati eventuali cambiamenti della situazione socio-economica familiare nel corso dell’anno e non rilevati dall’ISEE - quali per esempio la perdita del lavoro, la disoccupazione".

Soglia di accesso
"La soglia di accesso per richiedere un contributo/beneficio economico è l’importo annuo lordo della pensione integrata al minimo, un importo che varia di anno in anno e per l’anno 2012 è pari ad €. 6.246,89 (calcolato su 13 mensilità). Siamo veramente sulla soglia della povertà con questo reddito annuale. L'importo massimo erogabile era di 900 euro all'anno ripetibile per 1 sola volta. Adesso invece l'abbiamo alzato fino a €. 1.200,00 e, secondo quanto definito dall’art. 18 del nuovo regolamento, la somma è ripetibile, per una volta nell’anno, quindi per un massimo di €. 2.400,00".

Il progetto di vita
"A questo punto viene proposta l'erogazione di un contributo. Chi chiede l'aiuto al Comune deve specificare per cosa e in che modo intende utilizzare le risorse. Nella proposta di erogazione deve essere quindi indicata la storia della persona, della famiglia, della rete famigliare, della rete amicale, dei progetti di aiuti, dell'accesso ai servizi pubblici, della presenza di particolari patologie: l'analisi di tutti questi elementi ci consente di definire l'importo da erogare, che può contare attualmente su un monte di 75 mila euro del bilancio 2012. Il mio rammarico è dovuto al fatto di non aver potuto modificare l'importo attualmente disponibile, anche se mi auguro di confermarlo o addirittura ampliarlo nel bilancio del 2013, data la crisi che sta mordendo la nostrda città".

Fondo da 10 mila euro al mese
"Stanzieremo i contributi mese per mese, immaginiamo un fondo da 10 mila euro al mese, flessibile, per un totale di almeno 120 mila euro all'anno. Chiediamo di sperimentare per un anno questo metodo per poter riuscire a farla funzionare per bene. Abbiamo fatto delle simulazioni, sembra verosimile la possibilità per i servizi di procedere in questo modo. Gli importi non sono aumentati, ma ci auguriamo che comporti una maggiore efficienza e una maggiore vicinanza a chi si rivolge a noi".

La risposta efficiente
Allarghiamo il campo. "Esprimo grande apprezzamento - commenta Angela Maria Beretta - per il fatto che il consiglio, ad eccezione di Antonio Agazzi che si è astenuto, abbia approvato il regolamento. Me lo aspettavo perché non abbiamo tradito le intenzioni del regolamento già elaborato dalla precedente amministrazione, abbiamo costruito questa ipotesi di sperimentazione che i consiglieri hanno compreso bene, così come lo sforzo di dare una risposta più efficiente rispetto ai bisogni che vengono espressi, con un tempo di accoglimento delle richieste utile alle persone".

Qual è l'aspetto migliore del nuovo regolamento?
"L'aspetto migliore è l'idea che il servizio sociale si affianchi ai cittadini, in condizioni di bisogno per costruire insieme un progetto di vita. Quello che mi piace di più è che il servizio non sia un erogatore di risorse ma sia un alleato dei cittadini che mettono in campo il loro progetto di vita".

Le risorse disponibili
"Mi chiede se ho un rammarico? Sì, ed è dovuto al fatto di non aver potuto modificare l'importo attualmente disponibile, abbiamo 75 mila euro del bilancio 2012, anche se mi auguro di confermarlo o addirittura ampliarlo nel bilancio del 2013, data la crisi che sta mordendo la nostra città".

Addio ai voucher?
"Il nuovo metodo è proprio il contrario del voucher, perché il voucher in qualche modo esonera l'amministrazione dal compito di accompagnamento. Molte persone sono in condizioni di fragilità anche in questo. Nonostante le buone intenzioni non sono in grado di prendere in mano le redini della loro vita, di fare un progetto. Non vogliamo lasciare sole le persone. Anzi, le dirò di più, credo che questa solitudine sia spesso accentuata dalla semplice consegna di soldi".

Cosa avete in mente per queste persone?
"La nostra volontà è di valorizzare le persone che si trovano in condizioni di fragilità, nella convinzione che ogni persona, anche la più fragile, ha risorse da mettere in campo e noi vogliamo essere questo, un servizio che aiuta la persona a metter in campo le risorse che ha, nel riconoscimento della sua dignità. Questo lo considero qualificante. E' l'obiettivo verso cui vogliamo andare".

Le risorse economiche sono sufficienti?
"Non vorrei ingenerare aspettative irrealistiche. Da qui a dire che riusciamo ad accogliere tutte le domande ce ne passa. Però quello che potevamo fare nella direzione di una maggiore flessibilità e tempestività nell'accoglimento del bisogno sociale l'abbiamo fatto. E' stato compreso dai consiglieri che hanno infatti approvato il nuovo regolamento".

La crisi invece di diminuire aumenta. Cosa possiamo fare per invertire la tendenza?
"Richiamare l'attenzione sul fatto che dobbiamo trovare il sistema per creare posti di lavoro. Dobbiamo dotare il territorio di strutture che possano attrarre la committenza dei Paesi che oggi hanno lavoro. Penso al biogas, alla green economy. Dobbiamo riuscire a sensibilizzare le aziende ed i politici, fare in modo che si mettano insieme".

L'assistenza sociale quindi non basta. Serve di più?
"Penso che va bene il sociale, va bene dare aiuti alle famiglie in crisi, ma il vero aiuto sarebbe costruire una task force capace di concretizzare occasioni di sviluppo del territorio attraverso il lavoro. In alcuni comuni del Cremasco non c'è nemmeno internet, le sembra possibile parlare di competitività in queste condizioni? Guardiamo la realtà: le aziende continuano a chiudere, le amministrazioni devono mettere in campo tutte le risorse per realizzare quelle infrastrutture che possono rendere attraente questo territorio".

Cosa può fare l'amministrazione?
"Un'amministrazione dovrebbe fare questo, creare attrattività. L'assessorato all'innovazione, all'ambiente e alle infrastrutture hanno questa priorità e devono andare in questa direzione. Lei non sa il senso di frustrazione che provo quando non riesco come amministratore a dare risposte alle persone che chiedono aiuto. Dobbiamo dar loro la possibilità di realizzare il proprio progetto di vita attraverso il lavoro".
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