19-08-2013 ore 11:08 | Cultura - Manifestazioni
di Emanuele Mandelli

Conclusa con successo la prima edizione di ‘Tortelli &Tortelli’. Ottima organizzazione delle Tavole Cremasche, che hanno dato una nuova impronta alla ex Tortellata dell’Olimpia

Hanno le facce stravolte ma decisamente, per la prima volta in 5 giorni, soddisfatte. Sono le 22.30 di ieri sera quando, dopo la prima ora del concerto di Gio Bressanelli, salgono sul palco in piazza Moro gli organizzatori di ’Tortelli & Tortelli’, la Tortellata 2.0 come l’ha definita Bressanelli poco prima.

Stanchi e soddisfatti
Ci sono Sergio Brambini, Ruggero Massari e il cuoco che ha cotto tutti i tortelli serviti, Luciano. L’impresa di portare a casa una manifestazione così difficile con un cambio di passo e di organizzazione non era facile e neppure scontata, ma ci sono riusciti. Per i numeri, presenze e quintali di prodotto servito, c’è tempo. Di certo ogni serata ha visto migliaia di persone ai tavoli, con picchi a ferragosto e sabato sera.

Organizzazione perfetta
L’organizzazione ha funzionato, soprattutto la scelta di offrire il servizio al tavolo per evitare le lunghe file e le gomitate per accaparrarsi il tortello. Una scelta che ha funzionato, lo staff di giallo vestito era davvero bene preparato. Non si sono visti invero i promessi tortelli artigianali. Ma è una piccolezza.

Rock e liscio
Cinque giorni di bel tempo, giusto una spruzzata di pioggia sul primo pranzo del 14 e un po’ di fresco nella prima serata. La scelta di spezzare il predominio del liscio ha pagato, la serata di ferragosto con i 3AQ è stata un successo così come quella finale con Gio Bressanelli.

Le battute sul re
E a proposito del cantautore di San Bernardino. Un concerto ineccepibile il suo. Un alternanza di brani suoi e di grandi cantautori come De André, Vecchioni e Bennato suonati con un terzetto quadrato e rodato formato da: Francesco Guerini, Mattia Manzoni e Paolo Simonetti. Una nota di colore durante la serata: Bressanelli si è concesso una battuta polemica sulla presenza della statua del re Vittorio Emanuele alle sue spalle, “siamo qui in piazza Moro, ma adesso forse gli cambieranno nome”.
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